Cuneo Timelapse – Due parole su una bella tecnica


Qui sopra un esperimento di un po’ di tempo fa (diciamo 2 anni fa) fatto dal balcone di casa a Cuneo.

Nel luglio 2014, intento a smanettare con la mia Nikon D5100, dopo aver patchato il firmware per farlo andare con una batteria compatibile ho scoperto la funzione “riprese intervallate”.

Pensavo fosse comparso dopo l’aggiornamento del firmware ma scoprirò poi dopo anni che è una funzione che c’è sempre stata.

La prima cosa da fare per un timelapse è pensare ad un soggetto.
Solitamente i timelapse più belli vengono fatti in esterno, alla natura (nuvole, piante, cielo stellato) ma anche alla folla nelle grandi occasioni.
Il timelapse serve per evidenziare al massimo i movimenti impercettibili delle cose accelerando il tempo reale.

Nel pensare al soggetto c’è anche da calcolare dove e come piazzare la macchina fotografica.
Deve essere un posto stabile, dove il cavalletto può rimanere per ore senza imprevisti di sorta. Se è un posto all’aperto e in qualche modo di passaggio portatevi delle sedie e armatevi di pazienza, se è un luogo in cui la macchina può rimanere incustodita assicuratevi almeno che non ci arrivi il sole diretto anche dopo qualche ora, o che non possano arrivare animali a farci qualche scherzetto. Fate occhio anche agli insetti che non si posino sull’obiettivo, altrimenti vi rovineranno da un singolo frame all’infinito.

La pazienza serve perché per più tempo scatterete foto e più sarà interessante e spettacolare il timelapse.

Da calcolare c’è anche il cambio di luminosità del sole e delle nubi che cambiano (sopratutto se la ripresa dura molte ore).
Potreste trovare molti scatti a posto poi dopo un po’ di tempo alcuni scatti bui o bruciati. Se la giornata è nuvolosa bastano anche pochi minuti perché il tempo diventi molto buio e le immagini troppo scure; in questi casi ho notato che intervenendo in macchina il salto di luminosità è troppo marcato, forse l’ideale sarebbe lavorare post le immagini o il video.

Un’altro consiglio è quello di limitare la grandezza delle foto per due motivi, non vi serviranno fotografie enormi a meno che non vogliate un video in 4k (ma anche in quel caso delle jpg piene non servono se state usando una reflex) e in questo modo limitate le dimensione delle immagini da gestire. Dopo aver scattato avrete migliaia e migliaia di immagini da gestire, spostare o lavorare.

Per realizzare il video vero e proprio basterà importare la sequenza in Premiere e indicare come interpretare e di quanti fotogrammi al secondo dovrà essere il video.
I movimenti lentissimi di macchina, che fanno tanto figo, potranno essere realizzati spostandovi tra le immagini stesse. Un pochino di zoom e poi con la vista scorrete qui e la e sembrerà che abbiate fatto una panoramica!

Montate tutto, esportate e il gioco è fatto!

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