Ormai le discussioni su accoglienza e dintorni sono quasi semplice tifo da stadio.
In particolare una delle due sponde non ragiona ma urla.
Io ormai ritengo sia impossibile condurre alla ragione milioni di razzisti urlanti, non è la logica ma l’emozione negativa che li fa ragionare, non sono i dati, il ragionamento non servirà mai con loro. Non servirà analizzare i numeri, non servirà analizzare i dati.
Oggi (cosa che volevo fare da tempo) voglio però prendere una posizione per far capire come si sbagliano e come abbiamo goduto della libertà in cui oggi non credono più.
Sono cresciuto in Italia e sono cresciuto in Europa, a distanza siderale dagli anni della guerra che ha distrutto e ricostruito queste due entità.
L’unica certezza nelle mie tasche è la bontà dei principi di queste fondazioni cioè l’INCLUSIVITÀ.
Lo metto grande e grassetto.
In una società inclusiva TUTTI trovano il proprio spazio, chiunque sia tagliato fuori ha un sistema di leggi per rientrare e non rimanere indietro. Anche se rema contro la società non lo eliminerà mai ma cercherà, ben sapendo che un essere umano va recuperato prima ancora che punito, di tirarlo di nuovo dentro alle proprie braccia.
Nulla di più bello (secondo me) di sapere di avere opportunità e non solo di vivere nel terrore di tutto.
Se io so di avere opportunità cercherò di coglierle piuttosto di strapparle con violenza di mano a chi evidentemente ne ha di più, ma questa è un’altra storia.
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.”
Non è un inno hippie ma il primo articolo della dichiarazione universale dei diritti umani.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalita`, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarieta` politica, economica e sociale.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle liberta` democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Questi sopra due pezzi a caso della nostra costituzione.
Cosa vuole dire questo?
L’Italia e l’Europa sono fondate sull’inclusività degli individui e qualunque decisione presa in direzione opposta ad essa quindi discriminatoria, esclusiva, su base razziale, religiosa o arbitraria è contro lo stesso fondamento dello stato.
Una società inclusiva che esclude vuol dire che è allo sfacio, anzi al fascio.
Io non voglio una società che esclude?
Se la maggior parte di vuoi la vuole faccia pure con comodo, con la consapevolezza che un giorno, magicamente, si troverà tra gli esclusi, tra la parte del torto.
Se la società è inclusiva TUTTI sono inclusi e godono di diritti quindi TUTTI ci guadagnano.
Se la società è esclusiva, a turno, qualcuno, se lo piglia nel culo (detto in francese) QUINDI a turno, tu puoi essere l’escluso, e da quel lato li, non si sta poi tanto bene.
Una società inclusiva si regge in piedi, come fa a sostenere tutti?
L’inclusione è il più grande affare che si possa fare, non vuol dire solo pagare sussidi ma includere e far diventare i cittadini quelli che ne hanno bisogno, cittadini possono essere lavoratori, lavoratori contribuenti ecc…
È possibile trasformare la società da inclusiva e esclusiva?
Si, cambiate la costituzione, uscite dall’onu e da altra roba.
Appena lo fate avvertitemi che scappo e mi autoesilio.